Big Pharma: la Cina è sempre più vicina

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Gli scienziati cinesi hanno battuto quelli americani sul fronte della sperimentazione di nuovi meccanismi antitumorali. Secondo Nature, ricercatori guidati da Lu You della Sichuan University di Chengdu, hanno iniettato nell’uomo, per la prima volta, cellule modificate con la tecnica CRISP-Cas9 per trattare il tumore del polmone. Il test è partito presso il West China Hospital. “Penso che questo avvierà un duello a distanza tra Cina e USA, il che sarà importante ai fini del miglioramento del prodotto finale”, ha sottolineato Carl June, esperto nel campo del CRISP, a proposito della notizia, la più importante della settimana dal mondo asiatico.

Pfizer al top. Bene Astrazeneca
Ma nell’Estremo Oriente non si parla solo di questo. Nel mercato asiatico continuano a crescere Pfizer e AstraZeneca, ma tutta Big Pharma è arrivata a una crescita globale del 3,6% nel terzo trimestre di quest’anno, a fronte dell’1,8% del secondo trimestre. A trainare il trend positivo è stata Pfizer, che segna un +8% negli ultimi quattro trimestri, soprattutto grazie all’acquisizione di Hospira e alla crescita nel campo degli iniettabili sterili. E la crescita del colosso americano potrebbe continuare ad aumentare, visto che Pfizer ha ottenuto di recente in Cina l’approvazione di Prevnar 13, il vaccino antipneumococcico. Anche AstraZeneca starebbe facendo bene, con diverse partnership per spingere approvazioni e produzione, mentre GSK sarebbe in ritardo.

Il vaccino di Takeda e lo sconto di Opdivo in Giappone
Un’altra notizia importante riguarda l’avvio della fase III di sperimentazione del vaccino contro la Dengue di Takeda. L’azienda giapponese punta all’arruolamento di 20 mila persone tra Asia e America Latina. Ma per arrivare a questo risultato, Takeda ha dovuto espandere l’unità dei vaccini a livello mondiale. Se venisse approvato, comunque, il vaccino dell’azienda giapponese potrebbe mettere in discussione Dengvaxia, di Sanofi, le cui vendite sono indietro rispetto alle stime iniziali. Un’altra notizia ad aver suscitato interesse è stato il dimezzamento del prezzo di Opdivo, di Bristol-Myers Squibb, in Giappone. Un’operazione arrivata con più di un anno di anticipo rispetto alla normale revisione dei prezzi dei medicinali. Il taglio, inoltre, sarebbe stato più duro, visto che doveva essere del 25%. Infine, l’azienda giapponese di principi attivi Sekisui Medical avrebbe ricevuto un avviso da parte della FDA per problemi di integrità dei dati. L’ente regolatorio americano avrebbe infatti scoperto che Sekisui non teneva i risultati dei test falliti. È la seconda volta, nelle ultime settimane, che la FDA ‘riprende’ un’azienda di principi attivi giapponese.

 

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